Per il terzo numero di 99objects abbiamo scelto di raccontare una collezione atipica.
Questa volta parliamo di trofei, ma non trofei qualsiasi, trofei dei tornei di bocce.
Perché di bocce? Perché il gioco delle bocce appartiene alla tradizione popolare, ha radici antichissime (anche se il primo regolamento scritto risale al 1753 ed è stato scritto a Bologna) ma fa subito pensare alle calde giornate passate sulla spiaggia da bambini.
Perché atipica? Perché il trofeo di per sé rappresenta una collezione di successi personali e difficilmente ha valore se non per chi li ha ottenuti. E poi ci sono le bocciofile, dove la grande vetrina impolverata stracolma di coppe racconta la storia del club, una storia spesso fatta da persone che non giocano più o che non ci sono più, come ci raccontano, con orgoglio e nostalgia, i custodi di questi spazi.
Fotografare trofei di bocce è per noi il tentativo di trattenere su 99 pagine la memoria di un’epoca che sembra destinata a scomparire.
La selezione dei trofei è stata ristretta a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, periodo nel quale i trofei avevano una cura e una differenziazione che è stata abbandonata successivamente a favore di trofei standardizzati e sicuramente più economici. Il gioco di volumi, di marmi colorati, giocatori di bocce e vittorie alate le elevano a vere e proprie sculture.
All’interno del libro saranno inserite alcune rielaborazioni fotografiche di questi soggetti.
Il progetto si arricchisce inoltre di una nuova collaborazione con il duo di designer Ctrlzak. Il loro intervento chiamato “la coppa delle coppe” riflette sull’uso dell’oggetto quotidiano e sulle trasparenze. Una coppa nata da resti e scarti che crea il trofeo per eccellenza: elegante, prezioso e grande!!